Home Senza Veli Sulla LinguaSenza Veli Sulla Lingua

Senza Veli Sulla Lingua

Sono andata via per salvarmi ma ora?

by Veronica Aceti
Senza Veli Sulla Lingua

Sono andata via per salvarmi, ma ora dove vado? Chi mi aiuta a trovare un tetto, una stanza, un rifugio dove non avere paura?

Questa settimana la Vicepresidente Nazionale dell’Associazione Senza Veli Sulla Lingua dott.ssa- Patrizia Scotto di Santolo risponde alle domande di una nostra lettrice.

Convegno AIGA PRATOAssociazione italiana Giovani Avvocati

Convegno AIGA PRATO
Associazione italiana Giovani Avvocati PH IG

“Sono queste alcune delle domande che sentiamo più spesso dalle vittime di violenza che si rivolgono ai nostri centri di ascolto sparsi in tutta Italia. Perché Il percorso in uscita a cominciare dalla denuncia, non sarà semplice. Ecco perché affianchiamo un sostegno psicologico gratuito affinché le nostre donne possano essere aiutate a ritrovare equilibrio e serenità.
Quando vengono da noi sono impaurite, preoccupate, moltissime di loro non hanno reddito e né occupazione stabile. Temono per i loro figli.
Tutti sanno che gli aspetti della violenza sulle donne sono molteplici: fisica, psicologica ,manipolativa ma pochi conoscono quella economica. Una donna indipendente, infatti, può sottrarsi più facilmente dal suo maltrattante. E allora quando non lo è, come fare? Uno dei nostri obiettivi è spingere la donna, laddove non abbia alcuna specificità lavorativa, a frequentare stage e progetti messi a punto da diversi Comuni italiani, oppure a frequentare corsi di formazione tenuti dall’impresa sociale Freedom Power che affianca dal 2024 “Senza Veli Sulla Lingua”.
“Ho fatto un corso di sartoria che è durato quasi un anno. Eravamo sette donne e per me è stata vita. Vita e ossigeno. Io ho imparato come muovermi, come camminare. Ho imparato a respirare. Non sapevo tenere neanche in mano le forbici e due sarte bravissime ci hanno insegnato tutto. Io adesso spero che con questo corso posso cominciare la mia vita”
Queste sono le parole di una donna che ormai nel pieno degli anni si era resa conto che aveva passato la maggior parte della sua vita con un ex marito violento («tantissimi anni. Si può dire sempre»). E ha trovato il coraggio di uscire fuori da quello che lei stessa oggi chiama «incubo, inferno», grazie al supporto dell’associazione Senza Veli sulla Lingua.
Dal lavoro dunque, alla casa, ovvero ad un tetto sulla testa, il passo successivo è davvero più breve. Anche se non facile. Comunque ció che consigliamo alle nostre assistite, nel caso non abbiano un reddito sufficiente per pagarsi un affitto sono le case rifugio oppure soluzioni abitative gestite da enti pubblici o privati, dove possono ricevere supporto per un periodo determinato, con l’obiettivo di raggiungere l’autonomia. Esistono anche altre risorse, come alloggi di emergenza o progetti di co-housing, che possono offrire soluzioni abitative temporanee ,in collaborazione con i Comuni di residenza e gli assistenti sociali, realtà che si occupano dell’emergenza abitativa.

 Vicepresidente Nazionale dell’Associazione Senza Veli Sulla Lingua dott.ssa- Patrizia Scotto di Santolo

Vicepresidente Nazionale dell’Associazione Senza Veli Sulla Lingua dott.ssa- Patrizia Scotto di Santolo

Ho paura che nessuno mi creda, che mi dicano: “Potevi restare, magari esageravi”… Come fate voi a proteggere anche la mia voce, la mia storia?

“Purtroppo quando la donna decide di affrontare il maltrattante con gli strumenti che la legge mette a disposizione a cominciare dalla denuncia alle forze del’Ordine, affidandosi ad esempio ad una associazione come la nostra il percorso in uscita per lei non è semplice. Ecco perché l’assistenza dell’associazione Senza Veli sulla Lingua non viene mai meno. Non perdiamo mai di vista le nostre assistite. Una continua sinergia con psicologi o counsuler, mediatori culturali in caso di donne straniere, e avvocati durante tutta la fase processuale che può durare anche anni. E qui entra in gioco,purtroppo la vittimizzazione secondaria, a cui viene sottoposta la vittima nei processi quando è costretta a interrogatori ripetuti, alle volte senza un supporto adeguato, o difficoltà nel comprendere le procedure che le creano ulteriori dolori e sofferenze. Ecco perché per salvaguardare la salute fisica e mentale della vittima, che puó indurla a scoraggiare nel denunciare i reati, perpetuando così un circolo vizioso di violenza e impunità, la Senza Veli sulla Lingua si batte in tutte le sedi istituzionali e non, affinché si formino gli operatori, attraverso corsi adeguati. E si promuova la cultura del rispetto senza la quale non si possono superare traumi, pregiudizi e colpevolizzazione”.

Potrebbe anche piacerti

error: Il contenuto è protetto!!