Forooz Razavi, soprano, racconta: «In Iran le donne non possono cantare. Ho dovuto lasciare il mio Paese e venire in Italia per poter seguire i miei sogni ed essere libera». La sua esperienza evidenzia come Opera for Peace sostenga giovani artisti provenienti da contesti difficili, permettendo loro di sviluppare il proprio talento lirico e crescere professionalmente.

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Artisti di diverse culture uniti dalla musica
Pumeza Matshikiza, soprano, afferma: «Ovunque io canti, porto con me la memoria di dove sono partita e la responsabilità che ne deriva. È per questo che sono stata attratta da iniziative come Opera for Peace, che riuniscono artisti di diverse culture per mostrare come la musica possa costruire ponti, creare comprensione e ispirare cambiamento». L’Accademia Opera for Peace è infatti impegnata a sostenere economicamente e didatticamente i migliori talenti della lirica, offrendo loro opportunità concrete per realizzare i propri sogni.
Evento di gala e concerto a Roma
Il progetto sarà presentato il 22 settembre a Palazzo Farnese, Roma, durante una serata di gala. Al cocktail di benvenuto seguirà un concerto con alcune delle arie più celebri. Julia Lagahuzere, fondatrice di Opera for Peace, sottolinea: «Oggi Opera for Peace è molto più di un’accademia: è un vero e proprio laboratorio di trasformazione, dove i cantanti lirici diventano ambasciatori di pace e speranza, oltre che interpreti».
Grazie al supporto di BNP Paribas e del Teatro dell’Opera di Roma, l’Italia promuove un cambiamento globale, offrendo una possibilità concreta a giovani talenti con grandi doti ma poche opportunità.
A cura di Davide Cannata
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