La passione per la moda, per Giovanna Nicolino, è nata quasi per caso. A soli 15 anni, partecipando senza troppe aspettative a un concorso di bellezza, ha aperto una porta che non si è più richiusa: quella di un mondo fatto di luci, adrenalina e opportunità. Da allora, il suo percorso è stato una continua scoperta, tra prime esperienze emozionanti e la consapevolezza che emergere significa molto più che indossare un abito.
Giovanna, cosa ti ha colpito di quel primo contatto con la moda?
«La moda è sempre stata dentro di me, ma quel concorso a 15 anni è stato un punto di svolta. Ho visto un mondo nuovo, affascinante, che mi ha fatto capire che volevo farne parte».
Ricordi le sensazioni della tua prima esperienza sul set?
«Adrenalina pura. Volevo dare il massimo ma mi sentivo un po’ buffa, forse anche per l’età. Poi, vedendo il risultato ottenuto, ho capito che ogni volta sarebbe stato più facile. È lì che ho iniziato a crederci davvero».
Cosa cerchi di trasmettere quando lavori?
«La bellezza non basta. Io voglio trasmettere emozioni, qualcosa che vada oltre l’apparenza. È questo che mi spinge ad andare avanti».
Oggi i social sembrano aver reso tutto più “accessibile”. Come vivi questo equilibrio?
«È vero, le ragazze giovani hanno un vantaggio grazie ai social media. Ma non lo vedo come un ostacolo: se è più facile per loro, perché non dovrebbe esserlo anche per me? Nessuna competizione, solo nuove possibilità».
Qual è l’esperienza che ricordi con più emozione?
«Sfilare per Renato Balestra al Palazzo Medici di Barberino del Mugello. Un’esperienza straordinaria, che porterò sempre con me».
E quali passi concreti stai facendo per trasformare la tua passione in un lavoro?
«Il mio obiettivo è proprio questo: rendere la passione una professione, stimolante anche dal punto di vista retributivo. Sarebbe il traguardo ideale».
Ti piacerebbe anche la conduzione televisiva?
«Sì, molto. Solo chi non si mette in gioco è finito. L’adrenalina delle prime volte ci fa sentire vivi. Non so se mi vedrei nella recitazione, ma nella conduzione sì, la trovo stimolante».
Come bilanci sogni e realtà?
«Ho 37 anni e cerco di rimanere con i piedi per terra. Sognare è importante, ma bisogna avere aspettative realistiche, altrimenti il rischio di restare delusi è alto».
Quanto contano i social media per chi lavora con l’immagine?
«Sono diventati fondamentali, non solo in questo settore ma in qualunque professione. Per chi lavora con la propria immagine, sono uno strumento imprescindibile».
E come fai a rimanere autentica in un mondo di apparenze?
«Essendo me stessa. Credo che questa sia la vera strategia vincente: trasmettere ciò che si è, non ciò che si vorrebbe essere».
Giovanna Nicolino rappresenta l’esempio di chi non si lascia spaventare dalle sfide di un settore competitivo come la moda, ma le trasforma in stimolo per crescere. La sua determinazione, unita alla capacità di rimanere autentica in un mondo di apparenze, la rendono una giovane donna pronta a ritagliarsi il proprio spazio, senza mai dimenticare che la bellezza più duratura è quella che nasce dall’anima.
A cura di Nora Taylor
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