Il lavoro che non si vede ma conta
Ogni giorno milioni di donne desiderano un impiego dignitoso, vogliono partecipare, dare il loro contributo, sentirsi parte del mondo che produce e cresce. Eppure, circa 708 Milioni di Donne, secondo L’ILO (Organizzazione Internazionale del Lavoro), restano escluse, nonostante il desiderio di lavorare, nonostante la volontà e le capacità. La radice di questa esclusione si chiama Lavoro di Cura Non Retribuito, una fatica silenziosa, costante, invisibile, che grava sulle spalle femminili. Pulizie, assistenza ai figli e agli anziani, gestione della casa: compiti essenziali, indispensabili, eppure mai riconosciuti come lavoro. La società riceve tutto questo, ma continua a non dare credito, a non valorizzare chi sostiene il tessuto quotidiano della vita.
Pregiudizi e barriere che rallentano
Il percorso verso l’occupazione si incontra con ostacoli continui, invisibili ma concreti. L’ILO evidenzia come la Discriminazione di Genere segni le assunzioni, come i pregiudizi legati alla Maternità riducano opportunità e promozioni, come molte imprese continuino a sottovalutare il contributo femminile. E poi c’è il Gender Pay Gap, la differenza salariale che priva le donne della giusta ricompensa, che le costringe alla precarietà, che alimenta disuguaglianza e povertà. Ogni ostacolo, ogni iniquità, ogni barriera silenziosa si somma, rendendo il cammino più difficile, più lento, più doloroso.

Donne al bivio tra famiglia e lavoro PH IG
Carriere spezzate e ruoli confinati
La Segregazione Occupazionale spinge le donne verso ruoli meno considerati, in settori più fragili, dove le competenze restano spesso invisibili, sommerse, come se il talento femminile non meritasse lo stesso palcoscenico degli uomini. L’assenza di politiche concrete per bilanciare vita professionale e familiare, l’assenza di servizi di cura per i figli, rende ancora più ardua la partecipazione al lavoro retribuito, e fa sentire molte donne come equilibristi sospesi su un filo che non concede tregua.
L’impatto su chi lavora e sulla società
Quando le donne restano ai margini, la società, tutta, perde. Le Disparità Economiche aumentano, il rischio di povertà e precariato cresce, e si spreca un potenziale enorme, quello di chi potrebbe innovare, creare, contribuire pienamente. Inoltre, molte donne, soprattutto le donne Immigrate, affrontano discriminazioni e molestie, sfruttamento e violenze che si sommano alle difficoltà quotidiane, rendendo il mondo del lavoro un ambiente ancora più ostile e fragile.
Verso un futuro di riconoscimento e uguaglianza
L’ILO ricorda che il lavoro delle donne, retribuito o meno, sostiene il mondo, sostiene la società, sostiene la vita stessa. Ogni comunità deve riconoscerlo, valorizzarlo, non perché sia un favore ma perché è giusto, necessario, urgente. Le donne non chiedono privilegi, chiedono pari opportunità, un salario equo, dignità, rispetto.
Il futuro dipende da questa scelta, da questa presa di coscienza: senza l’apporto delle donne, il lavoro resta incompleto, l’economia perde ritmo, e la democrazia zoppica. Riconoscere il valore delle donne significa aprire le porte a società più giuste, più forti, più complete, significa finalmente trasformare la fatica invisibile in forza visibile, energia condivisa, opportunità reale.