La sicurezza deve essere sempre al primo posto quando si tratta di bellezza, anche per quanto riguarda la nail art. “Negli smalti e nei gel semipermanenti non tutti gli ingredienti sono sicuri” spiega la dottoressa Ines Mordente. “Alcuni sono stati già vietati in Europa da tempo, altri lo sono solo dal primo settembre 2025” continua la dottoressa. Per non correre rischi è bene fare attenzione prima di scegliere i prodotti, ecco i consigli della Dottoressa Ines Mordente.

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Innanzitutto, quali sono le sostanze da evitare? La dottoressa parla di un “trio tossico” formato da formaldeide, Dibutil-ftalato e toluene. La prima è consentita solamente in piccole dosi esclusivamente per i prodotti indurenti. Per quanto riguarda il DPB, invece, è completamente vietato. Mentre il toluene è consentito solo entro il 25%. Non sono però solo questi gli ingredienti vietati o consentiti in dosi minime. Fanno parte di questa lista anche il metanolo, il piombo, il triclosan, l’idrochione, il solfuro di selenio e alcuni tereftalati tossici.
Dal primo settembre 2025, inoltre, risultano vietati totalmente anche il TPO e il DMTA usati nel gel per polimerizzazione ed adesione. Ovvero per indurire il gel e fissarlo sulle unghie. Se il DMTA, Dimethyltolylamine, è completamente vietato ci sono alcuni casi in cui il TPO è consentito: in questo caso la sigla recita TPO-S. Ma cos’è il TPO? Si tratta di un fotoiniziatore utilizzato principalmente nelle resine odontoiatriche come compositi, adesivi e cementi. Il suo scopo è quello di assorbire la luce a led blu/viola della lampada fotopolimerizzatrice ed innescare il processo di polimerizzazione della resina. Quindi ciò che le permette di passare allo stato solido attraverso la trasformazione del monomero in polimero, per l’appunto, solido e resistente.

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È opportuno domandarsi per quale motivo questi elementi siano stati vietati negli smalti quando vengono usati nell’odontoiatria. Ebbene la risposta è molto semplice: si tratta di due TPO differenti. Quelli usati in odontoiatria, infatti, sono molto più sicuri perché devoro rispettare gli standard medical grade. Sono più controllati dal punto di vista della tossicità, della biocompatibilità della stabilità. A differenza di quelli cosmetici che hanno standard meno rigorosi. Inoltre, nei composti odontoiatrici il TPO è calibrato per polimerizzare uno specifico spessore di resina. Negli smalti, invece, la concentrazione è diversa perché rispondono ad un’esigenza estetica, non funzionale. In sintesi: stesso principio, ma meno sicurezza. Se in odontoiatria il TPO è estremamente controllato, negli smalti per unghie lo era molto meno.

Ines Mordente
Sono tre le mosse di prevenzione principali da mettere in atto per evitare di correre pericoli. In primo luogo, controllare sempre l’INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients), l’elenco degli ingredienti dei prodotti cosmetici, obbligatorio per legge e presente sull’etichetta in ordine decrescente di quantità. Inoltre è sconsigliato utilizzare vecchi smalti che potrebbero contenere TPO. E per andare sul sicuro è bene rivolgersi agli esperti: chiedere all’estetista prodotti TPO-free e DMTA-free è certamente la scelta migliore. “La salute delle unghie passa anche dalla sicurezza dei prodotti che usiamo. Sempre meglio scegliere formule aggiornate e certificate. Bisogna proteggere non solo l’estetica, ma anche la propria salute a lungo termine” spiega la Dottoressa Ines Mordente.
A cura di Laura Farnesi
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