NOMADI non è un ristorante, non è un catering. È un nuovo format in cui otto cuochi si incontrano – ogni volta in un luogo diverso – come in una jam session per creare una cena irripetibile, cucita su misura come un abito d’alta sartoria. Nessuna giubba, nessuna firma in primo piano ma un collettivo spontaneo di professionisti della cucina. Otto teste, sedici mani per un’esperienza di cucina unica e irripetibile. Otto teste, sedici mani per un’esperienza di cucina unica e irripetibile.

NOMADI è un progetto gastronomico in movimento che supera i confini dell’eventistica tradizionale e dà forma a un’idea radicalmente diversa di esperienza culinaria: ogni evento è una creazione unica, pensata, progettata e realizzata su misura per chi la richiede. Non esiste una squadra fissa, non un menù fisso, non esiste un luogo prestabilito, non si replica. Si immagina, si costruisce, si vive. Una volta sola.
È un progetto libero, libero dalle insegne, dalle gerarchie, dai formalismi. È una cucina viva, contemporanea, essenziale, di altissima qualità che nasce ogni volta dove serve e si spegne lasciando un’impronta fatta di bellezza, cura e passione.
Gli otto chef professionisti uniscono di volta in volta le proprie competenze e sensibilità per dar vita ad una performance gastronomica fatta di gesti, sguardi e preparazioni in armonia. Elemento distintivo di NOMADI è la struttura progettata per il live cooking: una cucina centrale a forma di ottagono, forma dalle infinite valenze, che è al tempo stesso palcoscenico e postazione di lavoro. Ogni chef interpreta il proprio ruolo attraverso un linguaggio personale e identitario, autonomo e complementare agli altri. “Un solo battito: quello delle mani che tornano a impastare, affumicare, arrostire, modellare. Una regia fluida di mani, sguardi, tecniche e visioni che s’incontrano per generare una proposta culinaria ogni volta diversa”.
La prima di NOMADI ha avuto luogo il 23 giugno, sul mare della costa campana. Un debutto esclusivo che ha visto nell’ottagono gli chef Simone Testa, Pasquale Palamaro, Pasquale Maravita, Vincenzo Russo, il pastry chef Mario Di Costanzo, Niko De Caro, Nathan Wichmann e Carlo Verde. Accanto a loro, partner d’eccezione hanno arricchito l’esperienza: Vincenzo Capuano, i sushiman Kennedy Graduce e Ruben Albadoro, Daniele Testa in qualità di Ostricaro, ed Emanuele Frigenti. A cucire abbinamenti liquidi con eleganza e precisione è stata Serena Iammarino, sommelier ufficiale della serata insieme a Maurizio De Fazio. Il coordinamento generale è stato di Salvatore Pasquetti, manager con un’esperienza di oltre vent’anni nel settore degli eventi. Silvia Felaco ha firmato l’immagine dell’evento, mentre la brand identity e la comunicazione sono del team di Invetta, capitanato da Ivan Testa.

Ogni chef è selezionato per rappresentare un’area specifica della cucina contemporanea: dalla brace alla fermentazione, dai lievitati al fine dining, dalla cucina vegetale alle contaminazioni etniche. L’esperienza si compone di otto voci distinte, coordinate come in un’orchestra. Ogni figura interpreta un elemento distintivo. Il fuoco è la cottura viva, la brace, l’affumicatura, il calore che scolpisce la materia. L’acqua è freschezza, sapidità, profondità liquida: dai crudi alle marinature. La terra è radici, spontaneità vegetale, stagionalità e orti veri. L’aria porta leggerezza, acidità, tecniche impalpabili che sorprendono e bilanciano. La dolcezza chiude con precisione: dessert che emozionano tra morbidezze, croccanti e ricordi. Le farine raccontano la pazienza dei lievitati, del pane e della pasta, con impasti vivi che respirano. Le influenze etniche aprono al mondo, portando nel piatto tecniche, ingredienti altri e rituali lontani. A chiudere l’ottagono, il sarto mancante: l’elemento variabile, scelto ogni volta in base ai gusti del cliente. È la mano aggiunta, l’ingrediente imprevisto. A completare l’esperienza, una figura specializzata nella parte liquida – sommelier o mixologist – che costruisce abbinamenti su misura, interpretando vini, cocktail e infusioni con la precisione e l’eleganza di un ricamo.
NOMADI è per chi desidera lasciare il segno, stupire, emozionare attraverso il cibo e i suoi protagonisti. Ogni performance è unica, pensata su commissione, costruita intorno a un desiderio, a un racconto. Un progetto non replicabile e per questo unico ed esclusivo.
Pagina IG @nomadi_food_philosophy
A cura di Laura Farnesi
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