Chi non desidera un’abbronzatura dorata dopo i mesi grigi dell’inverno? Per molti, soprattutto tra i più giovani, la tintarella è ancora sinonimo di benessere. Eppure, dietro l’apparente effetto glow si nasconde una realtà ben più complessa. In Italia, secondo i dati AIM, il melanoma è diventata la seconda neoplasia più diffusa tra i 15 e 29 anni, con il 20% dei nuovi casi diagnosticati nella fascia tra i 15 e i 39 anni.

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E la pelle non dimentica: uno studio americano rivela che bastano 5 scottature tra i 15 e i 20 anni per aumentare del 80% il rischio di sviluppare un melanoma in futuro. Tuttavia, la semplice crema solare non basta più. Oggi i raggi UV sono solo una parte del problema.
Calore, luce blu, smog e sbalzi termici contribuiscono in maniera significativa all’invecchiamento cutaneo, alla comparsa di macchie e all’indebolimento della barriera cutanea. È quindi fondamentale introdurre nella skincare estiva una fase pre-difesa, da applicare prima del filtro solare, e una fase post-esposizione, capace di accelerare i processi riparativi. Prima dell’SPF serve un filtro per proteggere dallo stress ossidativo Il calore intenso causa shock termici cutanei che aumentano la produzione di radicali liberi (ROS).

A questi si sommano luce blu, inquinamento atmosferico e micro-infiammazioni invisibili che agiscono in profondità, danneggiando la struttura cellulare anche quando la pelle è ben protetta dagli UV. “Applicare unicamente un filtro SPF è come aprire l’ombrello in mezzo al deserto: può riparare dal sole, ma non protegge dal calore, dal vento o dalla sabbia,” spiega Paolo Piazzetta, chimico e fondatore di Therine Skincare. “Serve una skincare intelligente, capace di intervenire prima e dopo l’esposizione, neutralizzando la produzione dei radicali liberi e favorendo la capacità naturale dell’organismo di riparare e rinnovare i propri tessuti cutanei “dall’interno.”
Per rispondere a questa esigenza nascono prodotti multifase che precedono il solare tradizionale e ne completano l’effetto. Formulazioni hi-tech che combinano antiossidanti che mantengono l’efficacia anche con la luce, ingredienti che stimolano le cellule della pelle e sostanze che riflettono la luce, in grado di assorbire e convertire l’energia in eccesso, offrendo una protezione attiva, anziché passiva.
Dopo l’esposizione al sole: riparare la pelle e ristabilire il suo equilibrio naturale Il secondo momento è quello della riparazione post-esposizione, spesso sottovalutato. Dopo una giornata al sole, la barriera cutanea è indebolita, il microbiota alterato, e la pelle può mostrare rossori o segni di disidratazione non visibili immediatamente. Qui entrano in gioco ingredienti come probiotici, ceramidi di origine vegetale e agenti idratanti, che aiutano la pelle a ritrovare il suo equilibrio, a calmarsi e a rigenerarsi.

Sono particolarmente utili dopo trattamenti dermatologici o esposizione a sole, vento e altri fattori che possono stressarla. La nuova skincare è più di un rituale: è una barriera attiva Non si tratta più solo di bellezza: la nuova skincare è una forma di prevenzione attiva, pensata per prevenire i danni e poi intervenire con precisione. Le formule sono leggere, naturali, spesso ad alta biodisponibilità, cioè con un’elevata affinità cutanea e capacità di penetrazione, e al contempo molto performanti.
Tra gli attivi protagonisti ci sono l’acido clorogenico in ciclodestrine, un antiossidante che aiuta a proteggere subito la pelle dai danni, e l’estratto di verbasco, che difende dalla luce blu emessa da schermi e dispositivi. Fermenti, probiotici e ceramidi lavorano insieme per rinforzare la barriera naturale della pelle e ristabilire l’equilibrio del microbiota. Infine, il sistema multi-HA system assicura un’idratazione profonda e duratura, favorendo il rinnovamento cutaneo.

Il futuro della cura della pelle non è solo nella schermatura, ma nell’interazione biologica intelligente tra cosmetico e derma. Una skincare hi-tech, sensoriale ma anche funzionale, che va oltre il rituale estetico per diventare una forma di protezione attiva e capace di interagire con il derma. Un gesto di protezione strategico che protegge e ripara la pelle da luce blu, smog e shock termici, non solo durante l’esposizione, ma soprattutto prima e dopo.
A cura di Laura Farnesi
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