L’ultima fotografia prima del silenzio
Il 13 Luglio 1962, George Barris fotografa per l’ultima volta Marylin, bellissima, sulla spiaggia avvolta da un asciugamano. Tre settimane dopo la diva di Hollywood viene trovata morta. Non aveva nello stomaco tracce di barbiturici eppure è sempre stata catalogato come suicidio il doloroso epilogo di una vita già sull’orlo del precipizio.
Marylin Monroe tre settimane prima della morte PH WP
Norma Jean, un’infanzia senza infanzia
Lei che voleva essere amata, vista, come tutti gli esseri umani. Forse, nel suo caso, un po’ di più perchè l’infanzia di Norma Jean Baker non è stata un’infanzia ma un disperato tentativo di una bambina di sopravvivere. La madre tentò di affogarla nella vasca da bagno e poi trascorse tutti i suoi primi anni passando da mano in mano di famiglie affidatarie poco raccomandabili.
La favola inventata di un padre mai conosciuto
Marylin non aveva ricordi di suo padre, e ha deciso di raccontarselo, per provare a credere di essere stata voluta bene dalle persone che l’avevano messa al mondo.
Non ha avuto rifugio Marylin, non ha avuto scampo né da bambina né da adulta.
La verità nascosta nello sguardo
La sua incredibile bellezza non era nelle sue forme sinuose ma in quello sguardo che penetrava chiunque per la malinconia, il dolore e la dolcezza che vi era.
Marylin sapeva che negli occhi delle persone non c’è quello che hanno visto ma quello che vedranno o meglio quello che sperano di vedere.
E lei, talmente umana in un contesto spietato, ha lasciato questo mondo ingiustamente, prima che potesse vedere un po’ di luce.
L’amore che non ha mai trovato
Marylin Monroe ha ricevuto milioni di applausi ma non sono mai riusciti a restituirli quello che le era stato tolto e per cui non si dovrebbe lottare, l’amore.
Quanto le è costato quel “Happy birthday Mr President”. A proposito di non amore, a proposito di Marylin.