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Benessere alimentare: a chi si rivolgono gli italiani

Triplicata la richiesta di dieta chetogenica rispetto al 2023. Il nutrizionista è il professionista più richiesto per ottenere benessere fisico

by Laura Farnesi
benessere alimentare a chi si rivolgono gli italiani e perché foto di publicdomainpictures da pixabay

Tra dicembre e gennaio, complici le festività e i buoni propositi per il nuovo anno, molti italiani decidono di rimettere ordine nella propria alimentazione. Questa rinnovata attenzione verso la salute e il benessere spesso spinge le persone a rivolgersi a professionisti del settore, alla ricerca di un supporto personalizzato e di strategie efficaci per migliorare la propria dieta. Ma a chi si sono rivolti gli italiani per intraprendere un percorso di benessere alimentare?

Secondo i dati raccolti da ProntoPro, il marketplace di riferimento per i servizi professionali che mette in contatto domanda e offerta, nel 2024 è stato il nutrizionista a guidare la classifica per numero di richieste per servizi legati al benessere alimentare, con il 66,2% delle preferenze. Ad affiancarlo sul podio il dietologo (20,7%), una figura che ha registrato una crescita del 49% per numero di richieste rispetto al 2023, e il dietista, che si attesta al terzo posto con il 5,17%, registrando inoltre un incremento del 40% rispetto all’anno precedente. Ad aumentare sono anche le richieste per i naturopati, che, nonostante rappresentino solo il 4,6% del totale tra quelle rivolte ai professionisti dell’alimentazione, sono arrivate a registrare una crescita a tripla cifra rispetto al 2023.

Nutrizionista: in crescita l’interesse verso la dieta chetogenica (+296%)

Secondo i dati raccolti da ProntoPro.it, nel 2024 quando si parla della figura del nutrizionista,  a crescere notevolmente sono state nello specifico le richieste per nutrizionisti specializzati in dieta chetogenica — basata su un ridotto apporto di carboidrati e un aumento delle proteine e dei grassi per indurre il corpo a utilizzare questi ultimi come principale fonte di energia —, che hanno registrato un +296%, riflettendo un interesse crescente per approcci alimentari più specifici e mirati alla perdita di peso.

A rivolgersi ai nutrizionisti sono soprattutto le persone tra i 19 e i 30 anni, che rappresentano il 31,5% del totale di coloro che sono alla ricerca di questa figura professionale, seguiti dalla fascia 31-40 anni (22%) e da quella 41-50 anni (19,7%, in aumento rispetto al 2023, quando si attestava al 15,7%). In calo invece rispetto all’anno precedente è la percentuale di richieste da parte degli under 18: 7,9% nel 2024, contro il 14% del 2023.

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Perché si va dal nutrizionista? 7 italiani su 10 scelgono la dieta chetogenica per dimagrire

Un’analisi più approfondita dei dati raccolti da ProntoPro chiarisce gli obiettivi degli italiani: nel 2024 il 61,1% ha deciso di rivolgersi a un nutrizionista per perdere peso. Seguono il desiderio di un’alimentazione più corretta e bilanciata (14,6%, in calo rispetto al 2023, quando rappresentava il 16,2% delle richieste) e di un aumento della massa muscolare (9,7%, contro il 12,5% dell’anno precedente).

Il dimagrimento è l’obiettivo principale anche di chi è alla ricerca di un professionista specializzato in dieta chetogenica*7 utenti su 10, infatti, sono interessati alla perdita di peso, tra chi non segnala particolari patologie e punta quindi a un dimagrimento generico (53%), spesso con richieste di risultati rapidi o significativi, e chi invece ha come scopo una riduzione del peso legata proprio a condizioni mediche o fisiologiche (18%), come menopausa, sindrome metabolica, diabete, tiroide di Hashimoto o come preparazione in vista di interventi chirurgici. Tra le altre ragioni che portano gli italiani ad avere bisogno di un nutrizionista specializzato in dieta chetogenica anche il desiderio di un supporto professionale mirato (15%), per non agire in autonomia e rischiare quindi di commettere errori o minare il benessere dell’organismo. A questo si affianca la necessità di una dieta personalizzata per aumentare la massa muscolare o per specifiche condizioni non legate al peso (8%), come cefalee croniche, malattie autoimmuni, colon irritabile.

Naturopati: +126% rispetto al 2023, si cerca supporto per gestire fibromialgia, colon irritabile e allergie

Ad aumentare non è solo l’interesse verso la dieta chetogenica, ma anche quello verso approcci olistici, come quelli proposti dai naturopati, che hanno registrato una crescita a tripla cifra rispetto al 2023 (+126%).

A interessarsi alle pratiche olistiche sono soprattutto gli utenti tra i 40 e i 60 anni, che rappresentano il 54,3% del totale di chi si rivolge a un naturopata, confermandosi la fascia più numerosa per il secondo anno consecutivo, registrando inoltre nel 2024 un aumento rispetto all’anno precedente, quando rappresentava il 43%. Seguono, come nel 2023, anche se in calo, gli italiani tra i 20 e i 40 anni (25,7%, contro il 32,9% del 2023), mentre l’interesse è sempre ridotto tra i giovanissimi (4%, in calo rispetto al 4,9% del 2023).

benessere alimentare a chi si rivolgono gli italiani e perché

Analizzando più nel dettaglio i bisogni espressi degli italiani*, risultano numerosi gli utenti che si rivolgono a un naturopata per la gestione di patologie o sintomi specifici (35%), come colon irritabile, fibromialgia, allergie o artrite, ma elevata è anche la percentuale di coloro che desiderano migliorare il benessere generale e fare prevenzione (28%), spesso attraverso la gestione dello stress, il rafforzamento del sistema immunitario, la prevenzione di particolari patologie e il miglioramento dello stile di vita. Le richieste di consulenze alimentari o piani per perdere peso, spesso legate a problematiche come insulino-resistenza o intolleranze alimentari, raggiungono invece il 22%, seguite dalla ricerca di supporto per il benessere mentale (10%), che si tratti di gestione dell’ansia, degli attacchi di panico o di una condizione di stress. Ridotta, infine, la percentuale di coloro che si rivolgono a un naturopata per richieste relative a terapie specifiche (fiori di Bach, iridologia, Reiki) o a rimedi naturali mirati (per esempio per contrastare le controindicazioni di farmaci), che si attesta al 5%.

A cura di Laura Farnesi

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