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IBLA riscrive il destino con “Rituale”

Un’antica ferita che entra nel presente

by Martina Marchioro
ibla ph press

IBLA porta nella contemporaneità un’immagine lontana e scomoda: una sposa bambina con il futuro deciso da altri. Da questa scena ruvida nasce “Rituale”, un singolo che rompe i confini dell’etnografia e invade il terreno del presente. La cantautrice siciliana parte da una storia reale di oltre un secolo fa e trasforma un matrimonio imposto in un atto musicale che interroga la libertà e la sua costruzione. Il passato non rimane in una teca, ma respira dentro un linguaggio nuovo, capace di illuminare le eredità invisibili che vincolano le identità ancora oggi.

IBLA, dalla voce di Rosa Balistreri a una lingua tutta sua

Nata ad Agrigento, IBLA accende per anni la voce di Rosa Balistreri sui palchi italiani ed europei. Dopo Amici, decide di non restare più tramite e crea un lessico personale che fonde radici, futuro e ricerca sonora. In “Rituale”, la cantante raccoglie formule di magia popolare siciliana e le proietta in una drammaturgia contemporanea; scompone il folklore e riassembla i suoi frammenti in un linguaggio nuovo, dove rito e voce si intrecciano senza imitare il passato.

Dal destino imposto alla scelta consapevole

La vicenda della sposa bambina solleva una domanda cruciale: quanto delle scelte che consideriamo nostre nasce davvero da noi? IBLA sgretola il punto in cui tradizione e identità si confondono e mette in crisi il modello culturale che impone ruoli non scelti. “Rituale” spinge la protagonista a riconoscere il copione e strappare dalle mani altrui il proprio percorso. La crepa iniziale cresce fino a diventare un varco: una donna riprende la parola e sceglie sé stessa con un gesto che rompe l’obbedienza automatica.

ibla rituale cover ph press

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Un suono che disobbedisce

La produzione firmata James & Kleeve e Salvo Scibetta miscela tamburi arcaici, invocazioni cerimoniali e bassi elettronici. IBLA gratta i margini del genere, fa collidere tradizioni orali e urban, spinge la ritualità nel territorio della sperimentazione. Il suono incarna lo stesso movimento del testo: contamina, sfonda, ribalta.

Una nuova grammatica del presente

«La libertà non si aspetta, si prende», afferma IBLA. Il rito che un tempo legava e vincolava oggi cambia funzione: diventa alfabeto, strumento, presa di coscienza. In questo gesto, IBLA cerca una lingua che non conservi, ma reinventi. Il videoclip di Andrea Vanadia immerge corpi, terra e simboli del Sud in un processo di svelamento, dove il rito accade senza rappresentare.

Una visione che continua

“Rituale” segna un punto nella ricerca di IBLA: un folk contemporaneo indisciplinato che sottrae la tradizione al museo e spinge le rovine verso un nuovo orizzonte. La voce cresce, il tamburo batte, e il resto — ancora — si deve compiere.

A cura di Martina Marchioro
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