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La donna tra cura e costrizione: la mostra RETI 2025

Un incredibile dialogo artiste Milano mette a confronto la vanitas contemporanea e la pressione sociale sul corpo femminile: la mostra RETI 2025 svela un inedito discorso a due voci

by Viola Bianchi
rachele bianchi, simbiosi 2001, bronzo dorato (bianco nero)

L’Archivio Rachele Bianchi e Isorropia Homegallery presentano la mostra RETI 2025, un evento che mette in luce le opere di Debora Garritani in conversazione con i lavori di Rachele Bianchi. Questo imperdibile dialogo artiste Milano si terrà dal 6 al 30 novembre 2025. La sede è l’Archivio Rachele Bianchi a Milano, in via Legnano 14. L’inaugurazione è prevista per mercoledì 5 novembre 2025, dalle 18:00 alle 21:00.

L’esposizione presenta due serie fotografiche di Debora Garritani che dialogano con sculture e disegni di Rachele Bianchi, creando un inedito discorso a due voci. Un confronto tra due artiste che, da epoche diverse, indagano la rappresentazione della donna come spazio di cura, resistenza e trasformazione.

rachele bianchi, il nudo e i teschi, 1954, matita su carta

rachele bianchi, il nudo e i teschi, 1954, matita su carta PH Press

La mostra si inserisce nel ciclo Rete Aperta, un progetto espositivo continuativo dell’Archivio. Questa iniziativa invita giovani artisti contemporanei a misurarsi con l’opera di Rachele Bianchi, stimolando connessioni tra linguaggi, epoche e sensibilità differenti.

La donna tra cura, vanitas e pressione estetica

Questo confronto inedito tra le due artiste esplora la donna come simbolo sospeso tra vanitas contemporanea, accettazione del tempo e pressione estetica. Figure materne e figure ammantate trasformano la fragilità in forza. Generatività, responsabilità e resistenza si fondono, proponendo una critica ai modelli estetici attuali e invitando i visitatori a riflettere sul legame tra corpo femminile e pressione sociale.

Nella sua prima serie fotografica esposta, Nihil sub sole novum (Nulla di nuovo sotto il sole), Debora Garritani rielabora la Vanitas in chiave moderna. Elementi della tradizione pittorica, come l’oro delle cornici e i richiami all’iconografia rinascimentale (ispirati a Raffaello), si affiancano ai simboli classici della Vanitas: il soffione, la bolla di sapone e il teschio, che simboleggiano la caducità della vita. La vanità diviene così una lente critica sulla riduzione dell’essere a mera superficie.

Metaxis: la guaina tra custodia e costrizione

Con Metaxis (Essere in mezzo), l’artista esplora un’ulteriore profondità: la sospensione tra l’accettazione del tempo e la pressione estetica. Nelle sue fotografie, la guaina simboleggia un conflitto interiore: è al contempo custodia e costrizione. Garritani ipotizza una società futura dove le donne, pur avendo riconquistato il potere civile, restano prigioniere dei canoni ereditati dalla cultura patriarcale. Le pose, che richiamano le Veneri rinascimentali, evidenziano il paradosso tra armonia antica e ideale artificiale.

nihil sub sole novum #6 2018, stampa giclee su carta cotone, cm 30x30

nihil sub sole novum #6 2018, stampa giclee su carta cotone, cm 30×30 PH Press

Il controcanto di Rachele Bianchi: il mantello come armatura

Il dialogo con Rachele Bianchi si muove attraverso questi temi. I suoi nudi degli anni Cinquanta emergono come un contrappunto alla teatralità fotografica. Il segno a matita di Bianchi restituisce il corpo come verità, come luogo di generatività non solo biologica, ma etica e relazionale. Le figure materne dell’artista portano il peso della quotidianità. Mescolando protezione e presenza, Bianchi propone una figura di resilienza che dialoga con Metaxis: se Debora Garritani usa la guaina come costrizione, Bianchi usa il mantello come armatura.

Per questo, la mostra include le figure ammantate degli anni Settanta: donne avvolte in mantelli che sono vere e proprie armature contro “l’architettura” del mondo esterno. L’accostamento curatoriale non cerca una sintesi, ma solleva domande: Come si pratica oggi la responsabilità femminile in un mondo di immagini? In che modo la cura e la generatività resistono alle pressioni estetiche?

Debora Garritani

Nata a Crotone nel 1983, si diploma in pittura e fotografia all’Accademia di Belle Arti di Brera. Dal 2013 collabora con il gallerista Enzo Cannaviello. Finalista al Premio Cairo 2014, nel 2024 vince il Premio VAF Stiftung, esponendo alla Stadtgalerie di Kiel e al MART di Rovereto.

Archivio Rachele Bianchi

Fondato nel 2019, l’Archivio Rachele Bianchi conserva e valorizza l’opera della scultrice, promuovendo il suo lavoro e sostenendo nuovi talenti. www.archiviorachelebianchi.it

Isorropia Homegallery

È un’associazione culturale no profit con sede a Milano, dedicata alla promozione dell’arte contemporanea in tutte le sue forme. www.isorropiahomegallery.org

debora garritani, nihil sub sole novum, #3, 2018, stampa giclee su carta cotone cm 60x60

debora garritani, nihil sub sole novum, #3, 2018, stampa giclee su carta cotone cm 60×60 PH Press

INFORMAZIONI MOSTRA RETI 2025

6 – 30 novembre 2025

Sede: Archivio Rachele Bianchi | Via Legnano, 14 Milano (M2 Lanza – M1 Cairoli)

Opening: mercoledì 5 novembre 2025, ore 18:00 – 21:00

Ingresso libero (registrazione: info@archiviorachelebianchi.it)

INFORMAZIONI:

ARCHIVIO RACHELE BIANCHI

info@archiviorachelebianchi.it

#archiviorachelebianchi

www.archiviorachelebianchi.it

ISORROPIA HOMEGALLERY

info@isorropiahomegallery.org

#isorropiahomegallery

www.isorropiahomegallery.org

A cura di Davide Cannata

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