Sotto le luci sfavillanti delle passerelle internazionali e tra il brusio elegante dei front row, raramente ci fermiamo a pensare a come le maison più iconiche del lusso abbiano iniziato la loro storia. Eppure dietro a ogni borsa, a ogni abito, a ogni profumo che oggi definisce uno stile globale, c’è un intreccio di passioni, audacia e visioni rivoluzionarie che risale a decenni, talvolta secoli fa. Hermès, ad esempio, non è nata per vestire il corpo ma per accompagnare il cavallo: Thierry Hermès apre a Parigi nel 1837 una bottega di bardature e selle, e solo decenni dopo la sua arte equina si trasforma in giacche da golf e capi femminili che portano la maison a diventare simbolo di eleganza senza tempo.

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Dalle origini artigiane al successo globale
A Madrid, nel 1846, un gruppo di artigiani dà vita a quello che sarà Loewe, inizialmente dedita alla pelletteria, poi sotto la guida di Heinrich Loewe Roessberg diventa fornitore della Corona spagnola e, solo molto più tardi, protagonista del prêt-à-porter femminile internazionale. Louis Vuitton inizia la sua epopea con un giovane apprendista che percorre a piedi chilometri fino a Parigi per imparare l’arte della valigeria; la sua creatività trasforma il viaggio in stile, e nel 1854 nasce la prima valigeria destinata a clienti di tutto il mondo, prima che il marchio approdi alla moda con Marc Jacobs più di un secolo dopo. Anche Burberry nasce da un’intuizione pratica: Thomas Burberry, nel 1856, desidera un tessuto che resista agli agenti atmosferici e al movimento, dando vita al celebre gabardine, ai trench iconici e al riconoscibilissimo check.
L’audacia delle grandi firme femminili
Jeanne Lanvin apre la sua prima bottega di cappelli a Parigi nel 1889, e la capacità di immaginare coordinati madre-figlia la porta rapidamente a conquistare la città e poi il mondo con profumi e abiti maschili su misura. Coco Chanel inizia con cappelli per l’alta società parigina nel 1909, trasformando poi il jersey sportivo in rivoluzione del guardaroba femminile, chiudendo e riaprendo la maison con audacia e un tempismo che diventa leggenda. In Italia, Prada nasce nel 1913 come laboratorio di pelletteria e forniture di lusso per la nobiltà dei Savoia; Balenciaga, ancora più giovane, apre a 19 anni la prima boutique a San Sebastian nel 1919, prima di spostarsi a Parigi e consacrarsi come uno degli stilisti più ammirati della sua epoca.
Un’eredità di stile ed eternità
Gucci, Fendi, Schiaparelli e Ferragamo intrecciano la tradizione artigianale con il fascino delle star e il lusso quotidiano, Balmain e Céline emergono nel dopoguerra con un approccio femminile e moderno, mentre Dior e Givenchy trasformano la couture in un fenomeno globale grazie a una visione stilistica in grado di attraversare confini e generazioni. Dietro ogni logo che oggi riempie le vetrine di Tokyo, New York o Milano, ci sono uomini e donne che hanno scommesso sulla propria passione e sul talento, spesso sfidando regole, crisi economiche e guerre, trasformando un’idea iniziale, una bottega o una piccola produzione artigianale, in un linguaggio universale del lusso e dello stile. È in queste origini, tra audacia e dedizione, che le maison più storiche trovano la loro magia: ogni creazione non è solo moda, ma memoria, visione e promessa di eternità.
A cura della redazione
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