“L’abito non fa il monaco”, recita un noto proverbio, ma è altrettanto vero che ciò che indossiamo comunica moltissimo di noi. Ogni scelta che facciamo nel vestire – dal colore allo stile, dagli accessori agli abbinamenti – parla al mondo, raccontando chi siamo, come ci sentiamo e persino il nostro stato d’animo in un determinato momento.
Ogni abito porta con sé un messaggio
In questi giorni di Pitti Immagine 2025, si torna a parlare di moda e stile. Non tutti, però, sono consapevoli che ogni abito porta con sé un messaggio. Gli abiti non sono semplici pezzi di stoffa, ma veri e propri strumenti di comunicazione interpersonale, capaci di esprimere emozioni, personalità e stati d’animo.
“Gli abiti che indossiamo possono essere i nostri migliori alleati o, al contrario, i nostri peggiori nemici – spiega la dottoressa Katuscia Giordano, esperta in psicologia della comunicazione – Attraverso il nostro stile, possiamo trasmettere sicurezza, vulnerabilità, gioia o tristezza. Ma ciò che indossiamo non influenza solo il modo in cui gli altri ci percepiscono: può agire direttamente sul nostro stato emotivo, aiutandoci a sentirci più autentici e sicuri”.
Non è un caso che, in occasione di una giornata importante, scegliamo abiti che ci fanno sentire più forti, a nostro agio o persino protetti. Al contrario, nei momenti di tristezza o insicurezza, tendiamo a prediligere indumenti più comodi, anonimi, come se volessimo “mimetizzarci” o nasconderci dal mondo. Queste scelte, che a prima vista sembrano casuali, riflettono in realtà il nostro stato interiore e ciò che stiamo vivendo.
Ogni colore ha una carica simbolica ed emozionale
Un aspetto chiave della psicologia del vestire riguarda il ruolo dei colori, un potente linguaggio emozionale. Ogni colore porta con sé una carica simbolica ed emozionale. Il rosso, ad esempio, è associato a passione, energia e determinazione: indossarlo può trasmettere forza e sicurezza, ma anche il desiderio di emergere e attirare attenzione. Il blu, invece, simboleggia calma, equilibrio e affidabilità, ed è spesso scelto in contesti professionali per trasmettere serenità e competenza. Il nero, elegante e autoritario, è al tempo stesso un rifugio emotivo e una dichiarazione di potere, mentre il giallo, simbolo di gioia e creatività, rappresenta energia positiva, ma può risultare difficile da portare in momenti di vulnerabilità.
“Quando siamo tristi o insicuri – spiega la dottoressa Giordano – tendiamo a scegliere colori scuri o neutri, che ci permettono di passare inosservati. Al contrario, in momenti di entusiasmo o gioia, ci apriamo ai colori vivaci e agli abbinamenti audaci.”
Uno strumento attraverso il quale possiamo raccontarci
Ma allora, possiamo davvero giudicare una persona da come si veste? Secondo Giordano, il detto “l’abito non fa il monaco” è solo parzialmente vero: “L’abito è il primo elemento che gli altri notano di noi. Non definisce chi siamo nel profondo, ma è uno strumento attraverso il quale possiamo raccontarci. La differenza tra un abito che ci sta bene e uno che ci fa stare bene è cruciale: il primo valorizza la nostra immagine, il secondo riflette la nostra personalità e il nostro stato d’animo.”
Questa distinzione sottolinea l’importanza di scegliere capi che non solo si adattino al nostro corpo, ma che rappresentino autenticamente chi siamo. A volte, però, accade che i nostri vestiti non ci rappresentino più. Questo può succedere in momenti di grandi cambiamenti personali, come una nuova fase di vita, un lavoro diverso o un cambiamento interiore. Quando ci rendiamo conto che ciò che indossiamo non ci fa sentire a nostro agio o non rispecchia più chi siamo, può essere il momento di rivedere il nostro guardaroba, non solo dal punto di vista estetico, ma anche emozionale.
“Lo stile personale si evolve con noi – spiega Giordano. – Cambiare il modo di vestirsi è un modo per segnare una nuova fase della propria vita o per ritrovare se stessi.”
Bilanciare la spontaneità con la consapevolezza
Ma come trovare uno stile che ci rappresenti davvero? Secondo la dottoressa Giordano la chiave sta nel bilanciare la spontaneità con la consapevolezza, evitando di imitare gli altri e scegliendo abiti che riflettano la propria personalità e stile di vita. Sperimentare nuovi colori, tagli o accessori può aiutare a scoprire aspetti inesplorati di sé, mentre è importante chiedersi come ci si sente indossando un capo: ci fa sentire sicuri e a nostro agio o fuori posto? Infine, è fondamentale accettare che lo stile evolve con noi. Cambiare il modo di vestire non significa rinnegarsi, ma abbracciare una nuova fase della vita e rispecchiare chi siamo davvero in quel momento. Provare nuovi colori, tagli o accessori può aiutarci a scoprire aspetti di noi stessi ancora inesplorati, mentre ascoltare le emozioni che proviamo indossando un determinato capo è un passo fondamentale per comprendere se ci fa sentire sicuri e autentici o, al contrario, fuori posto.
Un linguaggio non verbale che parla di noi
La moda, quindi, è molto più di una questione di tendenze o apparenza. È un linguaggio non verbale che parla di noi, delle nostre emozioni e del modo in cui vogliamo relazionarci con gli altri. Come ricorda la dottoressa Giordano: “Il vero potere della moda non sta nell’apparire, ma nell’esprimere chi siamo e il nostro modo di vestire può aiutarci a raccontare al mondo la nostra storia”.
L’importante è che ciò che comunichiamo con il nostro stile e il nostro comportamento sia in armonia con la nostra identità interiore. Questo equilibrio tra essere autentici e comunicare in modo efficace è il segreto per relazionarsi al meglio, mantenendo sempre la propria unicità.
A cura di Laura Farnesi
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