Le giovani donne guardano al mondo STEM con una miscela di entusiasmo e consapevolezza, ma anche di timori e sfide ancora aperte. È quanto risulta dalla survey realizzata da The Wom, il magazine digitale punto di riferimento per le nuove generazioni, in collaborazione con l’Istituto di Ricerca Sylla – con la responsabilità scientifica del professore Furio Camillo – e presentata in anteprima a Milano durante lo STEM Women Congress 2025, il congresso internazionale che promuove la partecipazione e la visibilità delle donne nei settori scientifico e tecnologico.
Dai dati raccolti dalla indagine“Donne, STEM e futuro”, che si basa su oltre 500 questionari a cui hanno risposto le ragazze della Gen Z e le Young Millennials della community The Wom, emerge una generazione che vuole cambiare le regole del gioco:

1 su 3 studia o lavora già in ambito STEM;
1 su 5 si è sentita scoraggiata a scegliere un percorso scientifico.
Nonostante ciò, l’84% considera le carriere STEM stimolanti e il 50% le reputa anche creative: un segnale forte che ribalta il vecchio stereotipo della “scienza fredda, noiosa e per “nerd”.
Altre evidenze della ricerca
Consapevolezza e conoscenza:
il 58% conosce il significato dell’acronimo “STEM” (la percentuale sale al 66% per le Teen, le più informate);
il 51% associa ancora le “STEM” all’universo maschile, anche se l’altra metà del campione no;
il 39% delle under 18 vede la donna STEM come una pioniera e un modello per le altre (la media delle rispondenti scende al 29%).
Stereotipi ancora forti:
il 79% ha sentito dire almeno una volta che “le ragazze non sono portate per la matematica”;
il 45% ha sentito dire che la maternità è un ostacolo (“fanno figli, quindi hanno altre priorità”).
Limiti percepiti:
il 55% indica nella conciliazione vita-lavoro il principale ostacolo per una carriera STEM;
il 51% pensa che il gap vada imputato a una cultura scolastica che favorisce i maschi;
il 50% vede poche opportunità di crescita e di leadership.
Un nuovo immaginario: da “carriere sicure” a “carriere che cambiano il mondo”
Dalla survey di The Wom emerge chiaramente la necessità di cambiare lo storytelling intorno alle discipline STEM: non più solo numeri e sicurezza economica, ma anche creatività, impatto sociale ed empowerment. Lo confermano i claim che convincono di più le giovani donne:
“Le ragazze cambiano il mondo con la tecnologia” (34%);
“Non solo numeri, ma futuro” (32%);
“Dove anche la creatività è scienza” (29%).
Mentre solo il 5% riconosce il ruolo delle STEM per la ricerca di un lavoro (“la chiave per avere un lavoro sicuro domani”), segno anche di un cambiamento nella percezione delle carriere STEM.
Accanto a role model iconici come Samantha Cristoforetti e Fabiola Gianotti, spicca il peso delle creator digitali scientifiche (24%), come Ilaria Lucrezia Rossi, fisica divulgatrice con il suo profilo @shescience, viste come figure accessibili e capaci di ispirare sui social.

Più donne nelle STEM: come?
Per costruire un futuro STEM più equo, le donne intervistate – il 60% delle quali vorrebbe ricevere supporto e formazione – individuano come più rilevanti gli interventi che riguardano gli ambiti dell’educazione e della comunicazione:
eventi inclusivi già dalle scuole medie
orientamento scolastico equo e motivante
eliminare stereotipi nei media e linguaggio
miglior equilibrio vita-lavoro.
È possibile scaricare la ricerca a questo link.
The Wom è il social magazine leader dei femminili italiani, dedicato alle nuove generazioni di donne che racconta storie reali promuovendo l’accettazione di sé. È il punto di riferimento per le young generation su Instagram con una fanbase complessiva di oltre 10 milioni di follower e raggiunge ogni mese tra web e social oltre 9 milioni di utenti unici (Comscore Social Incremental Reach media ultimi 3 mesi). The Wom nel 2023 è stato premiato ai Diversity Media Awards per il “Miglior articolo web” e nel 2025 ha ricevuto con il Gruppo Mondadori il Premio Speciale Advisory Board “Assolombarda per il sociale”.
L’Istituto di Ricerca Sylla è specializzato nella progettazione e realizzazione di indagini di mercato. Responsabile scientifico dell’Istituto è il professore Furio Camillo.
A cura di Laura Farnesi
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