Scuola e discriminazione economica: appello all’Inclusione

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In un’epoca in cui il valore dell’inclusione dovrebbe essere al centro del sistema educativo, è inaccettabile che le gite scolastiche diventino un nuovo campo di discriminazione per le famiglie italiane. Le statistiche parlano chiaro: secondo l’ISTAT, negli ultimi anni, il 27% delle famiglie italiane ha dichiarato di avere difficoltà a sostenere le spese scolastiche, già a iniziare dai corredi scolastici, passando persino per gli indispensabili libri di testo. Le gite scolastiche, poi, un tempo momento di gioia e crescita per gli studenti e le studentesse, stanno diventando sempre più un simbolo di disuguaglianza sociale. Nel nostro Paese, il costo elevato di queste attività sta escludendo un numero crescente di ragazze e ragazzi che non possono permettersi certe spese. Secondo un recente sondaggio, il 45% delle famiglie è costretta a chiedere alle proprie figlie e figli a rinunciare a queste esperienze a causa dei costi proibitivi, che possono variare da 700 a 1.500 euro per i viaggi all’estero. Questo dato non è solo un numero, ma rappresenta storie di sacrifici, ansie e, purtroppo, esclusione sociale.

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Sentimenti di inferiorità, isolamento e una diminuzione dell’autostima

La scuola ha un ruolo cruciale nel promuovere un ambiente di inclusione per tutti gli studenti. Quando alcuni ragazzi e ragazze vengono esclusi da attività come le gite scolastiche, si sentono emarginati e privati di esperienze formative fondamentali. Gli effetti psicologici di questa esclusione possono essere devastanti: sentimenti di inferiorità, isolamento e una diminuzione dell’autostima. In un contesto educativo, dove l’empatia e la comprensione dovrebbero prevalere, è inaccettabile che le condizioni economiche di una famiglia possano determinare il destino di una persona che sta crescendo per diventare l’adulto di domani.

Il caso in un Istituto di Scienze Umane

Prendiamo ad esempio un episodio accaduto in un istituto di Scienze Umane (percorso di studi il cui focus si basa proprio sull’attenzione nei confronti della società, del prossimo), dove è stata richiesta, da pagare in pochi giorni, una cifra elevata (e solo come acconto) per un viaggio ancora da organizzare, solo ipotizzato. Nonostante le ripetute richieste dei genitori, che hanno inviato due e-mail e avviato lunghe chat per cercare di trovare una soluzione, la scuola non ha mostrato disponibilità a modificare l’itinerario e di conseguenza il prezzo, rendendolo più accessibile a tutti. Un “no” (che sicuramente ha una motivazione che andrebbe comunque rivista) che ha dunque lasciato molti ragazzi e ragazze esclusi da un’opportunità di crescita e socializzazione. Ma anche compagne e compagni dispiaciuti per la situazione, frustrati per non aver potuto fare nulla per cambiare le cose e neanche più tanto felici di partire perché quella non sarà più una gita scolastica ma un viaggio per “qualcuno”.

La realtà di molte famiglie

Molti genitori, pur avendo un lavoro, si trovano a dover affrontare difficoltà economiche. La frase “troppo mese a fine stipendio” è diventata una realtà per molti. Nonostante i sacrifici, come rinunciare a beni di prima necessità per garantire un futuro migliore ai propri figli e figlie, spesso questi sforzi non bastano. È fondamentale che la società, e la scuola in particolare, riconoscano queste difficoltà e si adoperino per garantire che ogni studente e studentessa possa partecipare a tutte le opportunità possibile, senza distinzione.

Un appello alla responsabilità sociale

È tempo che le istituzioni scolastiche si facciano portavoce di un cambiamento culturale. Le gite scolastiche (così come altre occasioni di crescita personale e sociale) non dovrebbero essere un privilegio, ma un diritto di tutti gli studenti e le studentesse. Le scuole devono trovare soluzioni alternative e inclusive per garantire che nessuno venga lasciato indietro. Solo così possiamo costruire una società più equa e solidale, dove ogni ragazza e ragazzo abbia la possibilità di crescere, imparare, e fare esperienze significative per diventare un adulto consapevole e pienamente integrato e gratificato, senza il peso delle discriminazioni economiche.

L’inclusione deve essere un valore fondamentale nella nostra società. È responsabilità di tutti noi, a partire dalle scuole, che dovrebbero essere il primo baluardo contro queste disuguaglianze, garantire che ogni studentessa e studente possa sentirsi parte di una comunità, senza barriere economiche che ostacolino il loro percorso di crescita. Un obiettivo che non è impossibile.

A cura di Laura Farnesi

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