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Senza Veli Sulla Lingua

Come si fa a non tradire la fiducia di chi ha già subito troppo?

by Veronica Aceti
Senza Veli Sulla Lingua

Chiediamo all’Avvocata Anna Edy Pacini di Prato che collabora con lo sportello pratese Senza Veli sulla Lingua di rispondere alle nostre domande

Avvocata Anna Edy Pacini

Avvocata Anna Edy Pacini

La giustizia civile spesso è lenta e farraginosa, a volte sembra non parlare il linguaggio
dell’urgenza.
Come si fa a non tradire la fiducia di chi ha giù subito troppo?

La domanda è profonda e tocca un tema molto importante. Per questo dobbiamo fare delle riflessioni
trasparenza: essere onesti e trasparenti con le persone coinvolte riguardo ai tempi e alle procedure della giustizia civile e a mantenere la fiducia;
comunicazione: mantenere una comunicazione costante, aggiornata con le persone coinvolte può evitare a ridurre l’ansia e l’incertezza;
empatia: mostrarsi empatici e comprensione per le persone che hanno subito danni o ingiustizie può aiutare a mantenere la fiducia e a far sentire le persone ascoltate;
aggiornamenti regolari: fornire aggiornamenti regolari sullo stato del caso può aiutare a mantenere la fiducia e a far sentire le persone informate.
In poche parole per non tradire la fiducia di chi ha già subito troppo, è fondamentale essere trasparenti, mantenere una comunicazione costante e mostrare empatia. Fornire aggiornamenti regolari sullo stato del caso può aiutare a gestire le aspettative e mantenere la fiducia.

Che cosa dovrebbe sapere ogni donna prima ancora di averne bisogno?

La domanda è molto importante e occorre che ogni donna deve:
conoscere i propri diritti: ogni donna dovrebbe sapere quali sono i suoi diritti e le tutele previste dalla
legge in caso di violenza.
risorse di supporto; conoscere le risorse disponibili e la protezione, come i centri antiviolenza, le linee telefoniche di emergenza e i servizi di consulenza:
segnali di allarme: riconoscere i segnali di allarme di una relazione violenta e di abuso, come il controllo, la gelosia eccessiva, le minacce e le umiliazioni;
come richiedere aiuto; sapere come chiedere aiuto e a chi rivolgersi in caso di bisogno, come la polizia, i servizi sociali o le organizzazioni di supporto;
importanza dell’autonomia; conoscere l’importanza di mantenere la propria autonomia e indipendenza economica e sociale
In altre parole ogni donna dovrebbe sapere quali sono i suoi diritti e le tutele previste dalla Legge,
conoscere le risorse di supporto disponibili e riconoscere i segnali di allarme di una relazione violenta.
E’ importante anche sapere come chiedere aiuto e mantenere la propria autonomia e indipendenza.

Convegno con Avvocata Anna Edy Pacini

Convegno con Avvocata Anna Edy Pacini PH IG

C’è una legge che vorrebbe riscrivere da zero, perché troppo lontana dalla realtà delle donne? E se si da dove ripartirebbe?
La legge italiana sulla violenza contro le donne è composta da numerosi atti che disciplinano diversi
aspetti della materia. Ci sono diverse proposte di legge e documenti che mirano a migliorare la tutela
delle donne e a contrastare la violenza di genere.
Uno degli strumenti più importante è la legge 69/2019 che ha introdotto modifiche al codice penale
e di procedura penale per rafforzare la tutela delle vittime di violenza domestica e di genere. Inoltre
la legge 234/2021 ha previsto un piano strategico nazionale.
Rabbia. Indignazione. Questi sono i sentimenti che si prova quando si sente la notizia di un femminicidio. Da anni in tanti chiedono l’aggravante per questo tipo di omicidi e l’abolizione dell’applicazione del rito abbreviato. Ma nessuno se ne occupa. Mai una priorità alla violenza sulle donne. Un paese che lava il dolore tra le morbosità della cronaca ma non fa nulla per arrestare una  catena pazzesca di donne trucidate, ferite e sfregiate. E la politica, di qualsiasi colore che silente
osserva. Io credo che il delitto di onore non è mai scomparso, e neppure attenuato. Se andassimo indietro con le statistiche, fino al 1981, anno in cui il legislatore, di grazia cancellò questa sciagura giuridica, scopriremmo che l’Italia non è mai cambiata. Queste tragedie a ripetizione debbono ispirare una risposta legislativa adeguata. Per esempio prevedere un’aggravante per i reati di femminicidio a
partire dai più efferati. L’obbiettivo finale è l’ergastolo. Un “fine pena mai” Per una deterrenza evidente da comunicare con una campagna mediatica adeguata. A questo punto uno potrebbe pensare “e l’uguaglianza di fronte alla legge”? Per secoli il diritto è stato pensato al maschile. Ora serve una tutela spudoratamente femminile. Per il bene delle donne e della società.
Purtroppo invece ancora le donne continuano a morire per mano di uomini accecati da un maschilismo
primitivo da un senso del possesso senza limiti. Non bisogna lasciarsi distrarre dai caratteri
dell’assassino e della vittima, dalle sfumature ambientali, dai retroterra familiari. Sono storie sempre
uguali. L’uomo si sente superiore. E se lui è superiore, allora la donna è inferiore. E se inferiore non
può lasciarti, non disubbidirti, non può sfuggire alle tue volontà. lo possiedo una donna come
possiedo una cosa; quindi è di mia proprietà e di nessun altro. Ne dispongo come voglio. E se si
ribella la uccido, la sfregio, la brucio.”

Senza Veli Sulla Lingua

Senza Veli Sulla Lingua PH IG

Questo non avviene solo in Italia:il problema è mondiale. Del resto questa nostra Italia ha cancellato il Ministero delle Pari Opportunità senza il minimo scandalo. Quindi ci cosa ci stupiamo!! Urge quindi
una rivoluzione culturale. Bisogna ripartire dalla società dei valori. E nessuno può sottrarsi alla lotta.
A partire dalle donne. E’ come se ci fossimo accontentate del diritto al lavoro, allo studio, ad una
parità formale. In teoria siamo uguali agli uomini. Ma la cronaca offre altre risposte e spesso sono
proprio le donne, in molti ambiti familiari a perpretare una sottomissione al maschilismo dominante.
Quello che poi arma gli uomini di casa. Quindi occorre alzare l’attenzione. Non passando sopra ai
minimi segnali di violenza: reclamando la propria individualità. Denunciando gli stalker grazie ad
una legge che noi abbiamo avanzatissima. E raccomando alle donne: non andate mai all’ultimo
appuntamento”. L’ultimo appuntamento è quello in cui si finisce ammazzate.

A cura di Veronica Aceti

per info scrivi a : libri@donnanews.net

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