Norma Jeane Mortenson venne al mondo il 1º giugno 1926 a Los Angeles, in California. Sua madre, Gladys Pearl Baker, lavorava come montatrice cinematografica, ma la sua fragile salute mentale la allontanò presto dalla figlia. Questo costrinse la piccola Norma Jeane a trascorrere l’infanzia tra orfanotrofi e famiglie affidatarie, senza mai conoscere la sicurezza di una vera casa.
Nel 1942, a soli 16 anni, sposò James Dougherty, un operaio di cinque anni più grande di lei. Il matrimonio rappresentò una via di fuga dalla solitudine e dall’orfanotrofio, ma non fu una storia destinata a durare. La coppia si separò nel 1946, segnando così un nuovo capitolo nella vita della futura diva.
L’inizio della carriera e la nascita di Marilyn Monroe

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Durante la Seconda Guerra Mondiale, mentre lavorava in una fabbrica aeronautica, il destino le riservò una svolta inaspettata. Un fotografo notò il suo straordinario fascino e la spinse verso il mondo della moda. Nel 1946, firmò un contratto con la 20th Century Fox, adottando il nome che l’avrebbe resa immortale: Marilyn Monroe.
I suoi primi ruoli furono marginali, ma nel 1950 riuscì a farsi notare grazie ai film Giungla d’asfalto e Eva contro Eva. Il vero trionfo arrivò nel 1953 con il sensuale Niagara, seguito da successi come Gli uomini preferiscono le bionde e Come sposare un milionario. A quel punto, Marilyn Monroe non era più soltanto un’attrice, ma un simbolo di bellezza e sensualità, amata dal pubblico di tutto il mondo.
Gli amori turbolenti e il sogno dell’amore perfetto
Nel 1954, sposò il leggendario giocatore di baseball Joe DiMaggio, ma la loro unione durò meno di un anno, soffocata dalla gelosia e dalle pressioni della fama. Nel 1956, cercò stabilità nel matrimonio con il drammaturgo Arthur Miller, ma anche questa relazione si concluse con un doloroso divorzio nel 1961.
Nonostante il successo, Marilyn Monroe cercò di dimostrare di essere più di una semplice icona sexy. Studiò recitazione all’Actors Studio e interpretò ruoli più profondi, come in Il principe e la ballerina e A qualcuno piace caldo. Tuttavia, dietro il glamour si nascondevano insicurezze, depressione e una crescente dipendenza dai farmaci.
Negli anni ‘60, il peso della fama e dei problemi personali iniziò a farsi sentire. Durante le riprese di Gli spostati nel 1961, affrontò una grave crisi emotiva. Quella pellicola fu il suo ultimo film e molte immagini scattate sul set rivelano uno sguardo pieno di malinconia e vulnerabilità.

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La morte misteriosa di Marilyn Monroe e i dubbi mai risolti
La notte tra il 4 e il 5 agosto 1962, Marilyn Monroe fu trovata senza vita nella sua casa di Los Angeles. Il rapporto medico parlò di un’overdose di barbiturici, classificandola come “probabile suicidio”. Tuttavia, diverse incongruenze hanno alimentato numerose teorie alternative.
Alcuni dettagli insoliti emersi negli anni hanno messo in discussione la versione ufficiale:
- Ecchimosi sospette: alcuni testimoni riferirono di aver visto lividi sul suo corpo, incompatibili con un’overdose accidentale.
- Nessuna traccia di barbiturici nello stomaco: sebbene le analisi rivelassero dosi letali nel sangue e nel fegato, non furono trovate nel tratto gastrointestinale, suggerendo una possibile somministrazione per via endovenosa o rettale.
- Comportamenti ambigui: la governante Eunice Murray cambiò più volte versione sui dettagli della notte della morte, mentre il medico Ralph Greenson, suo psichiatra, mostrò atteggiamenti poco chiari.
Alcuni credono che Marilyn Monroe fosse a conoscenza di informazioni compromettenti sui fratelli Kennedy, con cui avrebbe avuto relazioni, e che la sua morte sia stata orchestrata per metterla a tacere.
L’eredità di Marilyn Monroe: un mito senza tempo

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A oltre sessant’anni dalla sua scomparsa, Marilyn Monroe continua a essere una delle icone più amate della storia del cinema. Il suo volto appare ancora su poster, libri e studi dedicati alla sua figura, simbolo eterno di bellezza e fragilità.
Marilyn Monroe non cercava solo la fama, ma desiderava amore e comprensione. La sua vita fu una danza tra sogni di riscatto e una realtà crudele. Dietro il suo sorriso incantatore si celava un’anima tormentata, un cuore fragile, un dolore che nemmeno le luci di Hollywood riuscirono a spegnere.
Nata per brillare, ma destinata a frantumarsi come il vetro, Marilyn Monroe fu molto più di un’icona di bellezza. Fu una donna che lottò per il proprio posto nel mondo, che cercò disperatamente di essere amata e che, nonostante tutto, continua a vivere nell’immaginario collettivo, immortale come un sogno che non si spegne mai.
A cura di Veronica Aceti
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