Una tragedia strazia Afragola: il 27 maggio 2025, gli inquirenti hanno trovato il corpo senza vita di Martina Carbonaro, una ragazza di soli 14 anni. A spezzare la sua giovanissima esistenza è stato l’ex fidanzato, un ragazzo di 17 anni, che ha confessato l’omicidio. Secondo quanto ricostruito dalle autorità, Martina aveva deciso di interrompere la relazione. Quel gesto, semplice ma coraggioso, ha scatenato la furia cieca di chi non ha accettato la libertà della ragazza.
Dietro il volto gentile di un adolescente si celava la violenza
Chi conosceva il ragazzo lo descriveva come un giovane educato, premuroso, apparentemente “perfetto”. Nessuno si aspettava una tale esplosione di rabbia. Eppure, dietro l’apparenza, cresceva un bisogno malato di possesso e controllo. Dopo la rottura, il diciassettenne ha seguito Martina Carbonaro, l’ha attirata in un luogo appartato e l’ha colpita fino a ucciderla. Quell’ultimo incontro si è trasformato in un incubo irreparabile.

Martina Carbonaro PH IG
Afragola si unisce nel dolore: silenzio, lacrime e rabbia nelle strade
La comunità di Afragola ha reagito con uno sgomento lacerante. Centinaia di persone si sono riunite in piazza, tenendo in mano candele e cartelli per chiedere giustizia. La scuola frequentata da Martina Carbonaro ha sospeso le attività in segno di lutto. Genitori, insegnanti e coetanei si stringono nel ricordo di una ragazza descritta come solare, gentile, piena di sogni. Le sue amiche, distrutte dal dolore, hanno affidato alla stampa parole struggenti: “Martina aveva il coraggio di dire no. Voleva vivere.”
Da Giulia Cecchettin a Martina: lo stesso copione, il medesimo orrore
L’omicidio di Martina Carbonaro richiama alla memoria casi recenti come quello di Giulia Cecchettin, uccisa dal suo ex compagno nel novembre 2023. Anche in quella circostanza, la fine di una storia ha scatenato una reazione criminale. Questi femminicidi condividono lo stesso tragico filo rosso: l’incapacità di accettare il rifiuto, la convinzione che l’amore possa giustificare la violenza. Ma l’amore non uccide. Chi ama davvero, protegge.
Per Martina, per Giulia, per tutte: la società deve cambiare
Il nome di Martina Carbonaro non può svanire nell’oblio come l’ennesimo numero in una statistica crudele. Ogni vittima chiede una risposta concreta. Le famiglie devono ricevere ascolto, i giovani vanno educati al rispetto, le istituzioni devono agire. Serve un impegno collettivo, urgente e costante. Perché nessuna ragazza, mai più, debba morire per aver scelto la libertà.
A cura di Martina Marchioro
Leggi anche: Semplicità da star: Marina Ruy Barbosa conquista Roma
Seguici su Instagram e Facebook