La nuova serie Zero Day, nata dalla collaborazione tra Eric Newman, Noah Oppenheimer e Michael Schmidt, racconta una crisi informatica mondiale dalle conseguenze disastrose. Questo thriller tecnologico, disponibile su Netflix, immagina un attacco zero-day su larga scala che colpisce infrastrutture critiche, governi e cittadini. La narrazione, pur essendo fiction, affonda le radici in scenari che appaiono fin troppo realistici. Un attacco zero-day, per sua natura, sfrutta falle ignote nei software e si diffonde prima che gli sviluppatori possano rilasciare una correzione.
La sicurezza informatica si basa sulla prevenzione quotidiana
Ogni utente può adottare comportamenti concreti per proteggere i propri dispositivi da attacchi informatici, anche quelli più sofisticati. Aggiornare costantemente i software rappresenta un primo passo fondamentale. Gli sviluppatori distribuiscono patch correttive che neutralizzano le vulnerabilità appena scoperte. Abilitare gli aggiornamenti automatici su sistemi operativi, applicazioni e smartphone consente di intervenire tempestivamente. Il caso di WannaCry dimostra come ignorare queste correzioni possa aprire le porte a exploit devastanti già risolti da tempo.
Un buon antivirus riconosce anche le minacce sconosciute
Utilizzare un software di sicurezza aggiornato e affidabile riduce il rischio di infezioni. Le moderne soluzioni antivirus analizzano anche il comportamento dei programmi sospetti, sfruttando tecniche di euristica e analisi comportamentale. Sebbene nessuno strumento offra protezione assoluta, un buon antivirus rappresenta un’importante barriera. Attivare il firewall integrato nel sistema operativo aiuta a bloccare connessioni non autorizzate che potrebbero compromettere il sistema.
Il phishing resta il cavallo di Troia degli attacchi informatici
Gli attacchi zero-day si diffondono spesso tramite email ingannevoli. Per questo motivo, occorre analizzare attentamente ogni messaggio ricevuto. Verificare l’indirizzo del mittente, cercare segnali di urgenza ingiustificata e diffidare di richieste sospette evita molti problemi. Anche una pagina ben imitata può celare codice malevolo capace di infettare il dispositivo. Nessun attacco riesce senza un primo contatto, e il phishing rappresenta ancora oggi l’anello debole della catena.
L’igiene digitale protegge da errori evitabili
Buone abitudini digitali riducono l’esposizione ai rischi informatici. Evitare di scaricare file o programmi da fonti sconosciute, non aprire allegati sospetti, e non abilitare macro o contenuti attivi nei documenti non verificati aiuta a respingere molte minacce. Usare password complesse e diverse per ogni servizio, insieme a un gestore di password, ostacola l’accesso non autorizzato agli account. L’attivazione dell’autenticazione a due fattori aggiunge un ulteriore livello di protezione contro le intrusioni.
Backup frequenti salvano dati e dispositivi in caso di attacco
Realizzare copie di sicurezza regolari dei dati, sia offline che su servizi cloud affidabili, consente di ripristinare i sistemi in caso di attacco. Un ransomware o un malware zero-day potrebbe compromettere tutti i file, ma un backup recente permette di evitarne le conseguenze più gravi. Verificare periodicamente l’integrità delle copie salvate assicura una risposta efficace anche nei casi peggiori.
Chi è Avast: un alleato contro le minacce digitali
Avast, oggi parte del gruppo globale Gen™ (NASDAQ: GEN), protegge centinaia di milioni di utenti in tutto il mondo. L’azienda si occupa di cybersecurity e privacy digitale, offrendo strumenti efficaci su PC, Mac e dispositivi mobili. Avast riceve certificazioni prestigiose da enti come VB100, AV-Comparatives, AV-Test e SE Labs. Inoltre, partecipa attivamente a iniziative internazionali come Coalition Against Stalkerware, No More Ransom e Internet Watch Foundation. Maggiori dettagli su avast.com.
A cura di Martina Russo
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