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Sara Damasceni, leader nel settore immobiliare e finanziario

Unione di competenze trasversali e visione imprenditoriale

by Nora Taylor
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Imprenditrice innovativa nel settore immobiliare e creditizio, Sara Damasceni unisce competenze trasversali nel real estate, mediazione finanziaria e gestione di progetti all’avanguardia. Con un percorso professionale che spazia dall’agenzia immobiliare tradizionale alla fondazione di Dama Re – realtà orientata a ridefinire gli standard del mercato –, ha ampliato il suo raggio d’azione con Dama Living, nuovo player negli affitti brevi, dimostrando una spiccata capacità di anticipare le esigenze del settore. La sua carriera, iniziata come agente e mediatrice creditizia, si è evoluta verso una visione imprenditoriale focalizzata su servizi integrati e personalizzati, combinando efficienza operativa e attenzione alle dinamiche di mercato. Attraverso il suo studio Studio Dama, con sede a Milano, Sara Damasceni incarna oggi una figura di riferimento per chi cerca innovazione nel real estate, con un approccio che coniuga tradizione e trasformazione digitale.

Come hai iniziato la tua carriera e cosa ti ha portato a fondare Dama Re?

“Credo di avere il mattone nel sangue perchè era un passione che aveva anche mio padre, e deve essere passata geneticamente a me.” A 19 anni sono andata a vivere da sola, e per caso, tra le varie esperienze lavorative, sono andata a lavorare in Tecnocasa, e il primo mese ho fatto quattro vendite. Da lì ho capito che era un talento che dovevo seguire, perchè non solo mi piaceva, ma vendevo anche bene.

Chi ti ha supportato ad avviare questo business nel mondo immobiliare?

Dopo una serie di anni nel settore come libero professionista, mio marito mi ha suggerito e invogliato ad iniziare una carriera da sola. Dopo aver maturato una certa seniority in effetti non si ha più voglia di sottostare ad un capo che dice cosa bisogna fare, o vedere i colleghi che sgomitano; e quindi ho creato una struttura, secondo quella che era la mia esperienza, che potesse fornire servizi a quei profili alti di professionisti che non avevano voglia di fare gli imprenditori, ma erano comunque degli ottimi professionisti.

Di cosa si tratta?

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sara damasceni PH Press

Sempre nel mercato immobiliare. Se c’è qualcosa di antitetico alla mia persona è la routine. Quindi la mia agenzia si è trasformata, e si sta trasformando ogni anno, pur rimanendo sempre la stessa. Basti pensare alla Dama Living e alla nuova sfida nel mercato degli affitti brevi che si differenzia dagli standard dei competitor e punta all’eccellenza, con immobili di pregio e servizi integrati, fino agli ultimi successi in Spagna. Nel 2022 con la Holding di famiglia ho gestito l’apertura di una Società Immobiliare in Spagna, la DARE IBERIA SL, con la quale ho acquisito diversi complessi immobiliari, di cui ho curato la ristrutturazione e destinati a locazione in “short term”, in particolare nell’area di Malaga e dintorni. Nell’ultimo periodo ho fatto avanti e indietro dalla Spagna, e ho dovuto mantenere un rapporto a distanza con la sede italiana della mia agenzia adottando un direttore che è dovuto crescere, adottare il suo ruolo in termini di autorevolezza e leadership, ispirandosi sempre al mio.

Quali sono state le sfide più grandi che hai affrontato come fondatrice e come le hai superate?

Siamo dei privilegiati a lavorare a Milano perchè è una città europea, internazionale, che soprattutto in questo momento sta raccogliendo molta clientela estera. Il mercato immobiliare ha i suoi alti e bassi. Quando mi sono messa in proprio nel 2009 stavamo entrando in un periodo di crisi e non c’era più la possibilità per il ceto medio di accedere al credito, tutti tiravano giù le serrande, invece io le stavo aprendo. Ma io sono andata avanti ugualmente perchè se si è attenti alle opportunità da cogliere si trova sempre una strada. Le agenzie ai tempi hanno iniziato a collaborare tra di loro e hanno trovato un modo per dividersi i clienti che avevano possibilità di accedere al mutuo, ed io ho iniziato a interagire su quei clienti che non avevano bisogno di andare in banca e richiedere il mutuo. Così ho tirato su il cinquanta per cento del mio fatturato. Usciti dalla crisi nel 2014 siamo tornati ai tempi in cui per un bilocale ti arrivavano a chiamare anche trenta clienti contemporaneamente.

Quali innovazioni hai pianificato per mantenere alta la competitività?

Provvediamo sicuramente ad aggiornare continuamente tutti i software, i vari sistemi, l’aggiornamento del personale, il posizionamento SEO, oppure come impostare al meglio l’idea di relocation che ho in mente. Ma dubito che qualsiasi innovazione possa sostituirsi al nostro lavoro. Ci hanno provato ma non ci sono riusciti.

Come gestisci il tuo ruolo di amministratrice unica e quali sono le tue strategie di leadership?

È cambiata nel corso del tempo la mia leadership, dovendo pensare in grande, ho dovuto scendere a compromessi con la delega. Ma questo cosa ha comportato? Che nel momento in cui ritieni che il tuo lavoro sia eccellente devi scendere a compromessi anche con il tuo concetto di eccellenza e perfezione. Pertanto da una parte ci sono le persone che vuoi formare per farle crescere secondo la tua logica di lavoro, e dall’altra devi profili alti di venditori che devono riconoscersi nella tua figura e nei tuoi valori. Ci sono tanti titolari di agenzia che hanno tanti stili diversi, ma chi lavora da me ha sicuramente la mia stessa professionalità e sobrietà.

Quali consigli daresti alle donne che hanno intenzione di intraprendere il loro percorso imprenditoriale?

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sara damasceni PH Press

In un settore come il mio ci sono tanti alti e bassi, e questa mancato equilibrio spaventa, talvolta anche gli uomini, non solo le donne. Il mio consiglio è di non sentirsi sempre obbligati a fare una cosa perchè la si deve fare. È necessario fare un buon piano strategico, un buon business plan per fronteggiare una situazione precaria, perchè i risultati arrivano prima o poi.

Come gestisci il bilancio tra vita personale e professionale?

Io sono sempre stata una donna che ha lavorato tanto, ma quando ho compiuto trentotto anni è arrivato mio figlio e sono riuscita a gestire tutto molto bene fino a quando lui è arrivato alle scuole elementari. Ai tempi mio figlio veniva gestito da una baby-sitter, ed un giorno mi ha rivolto una domanda che mi ha fatto cambiare il mio modo di intendere la famiglia. In sostanza lui mi chiedeva il motivo per il quale gli altri bambini venivano accompagnati a scuola dai genitori, e lui era l’unico ad essere accompagnato dalla tata. Da lì ho avuto un colpo al cuore, e da lì ho fatto la scelta di non essere più operativa, di andare in azienda al mattino, di gestire gli appuntamenti, ma imparare a delegare in modo tale da essere libera alle 4 PM, poter prendere mio figlio all’uscita di scuola e trascorrere con lui il resto della giornata.

Come vedi il futuro di Dama Re nel mercato globale?

Penso che ogni azienda ha il suo percorso, e la cosa bella del mio percorso imprenditoriale è che ogni giorno è una sorpresa. Mi sono trasferita in Spagna e non lo avevo programmato, è accaduto così, da un mese all’altro, ed è stato straordinario. Ho avviato un business che va da solo, sta crescendo molto bene, e che non ha bisogno della mia presenza. Adesso sono tornata a investire il mio tempo, le mie energie su Milano, con l’avvio di nuove idee e l’apertura di nuovi brand, e se la Dama Living diventerà internazionale, al momento sono contenta di non saperlo. Ma nel momento in cui lo scoprirò, il mese dopo mi sarò già attivata per attuarlo.

A cura di Giulia Nori
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