La giovinezza
Nancy Wake nacque il 30 agosto 1912 a Wellington, Nuova Zelanda. Cresciuta a Sydney, Australia, sviluppò fin da giovane uno spirito indipendente e ribelle. A 16 anni, con un’eredità di 200 sterline, lasciò la casa per viaggiare a New York e poi a Londra, dove si formò come giornalista. Negli anni ’30, lavorando come corrispondente in Europa, assistette all’ascesa del nazismo e alle persecuzioni contro gli ebrei, eventi che accesero in lei una profonda avversione verso l’oppressione.
L’incontro con la resistenza
Stabilitasi a Marsiglia, Nancy sposò Henri Fiocca, un industriale francese. Con l’invasione tedesca della Francia nel 1940, scelse di non rimanere spettatrice. Si unì alla resistenza francese come corriere, aiutando soldati alleati e perseguitati a fuggire dal regime nazista. La sua abilità nel sfuggire alla cattura le valse il soprannome di “topolino bianco” da parte della Gestapo, che mise una taglia di 5 milioni di franchi sulla sua testa.
Dalla Francia all’Inghilterra e ritorno
Dopo essere stata arrestata a Tolosa e rilasciata quattro giorni dopo, Nancy tentò più volte di fuggire dalla Francia. Al sesto tentativo, riuscì ad attraversare i Pirenei fino alla Spagna e poi raggiungere l’Inghilterra. Qui, si unì allo Special Operations Executive (SOE), un’organizzazione britannica dedicata a operazioni di sabotaggio e supporto alla resistenza nei territori occupati.
Il ritorno in Francia e le operazioni con i maquis

Nancy Wake ph wp
Nella notte tra il 29 e il 30 aprile 1944, Nancy fu paracadutata nella regione dell’Alvernia per coordinare le attività dei maquis, i combattenti della resistenza francese. Al comando di circa 7.000 uomini, guidò operazioni di sabotaggio contro le forze tedesche, infliggendo loro pesanti perdite. In un’occasione, percorse in bicicletta oltre 500 km in 71 ore, attraversando numerosi posti di blocco tedeschi, per sostituire codici radio vitali andati distrutti durante un attacco nemico.
Riconoscimenti e vita post-bellica
Al termine del conflitto, Nancy Wake ricevette numerose onorificenze: la George Medal britannica, la Médaille de la Résistance e la Croix de Guerre francesi, la Medal of Freedom statunitense e, nel 2004, fu nominata Compagna dell’Ordine dell’Australia. Nonostante questi riconoscimenti internazionali, si sentì spesso trascurata dal suo paese d’origine.
Gli ultimi anni
Dopo la guerra, Nancy lavorò per il Dipartimento di Intelligence del Ministero dell’Aria britannico, prestando servizio presso le ambasciate di Parigi e Praga. Tuttavia, trovò difficile adattarsi alla vita post-bellica e lasciò l’incarico nel 1957. Nello stesso anno, sposò John Forward, un ufficiale della Royal Air Force, e insieme si trasferirono in Australia nei primi anni ’60. Mantenendo vivo il suo interesse per la politica, Nancy si candidò senza successo alle elezioni federali australiane del 1966 per il seggio di Kingsford Smith a Sydney. Intorno al 1985, la coppia si ritirò a Port Macquarie.
Nel 1985, Nancy pubblicò la sua autobiografia, “The White Mouse”, che divenne un bestseller. Dopo 40 anni di matrimonio, suo marito John morì nel 1997. La coppia non aveva avuto figli. Per sostenersi finanziariamente, Nancy vendette le sue medaglie, affermando: “Non aveva senso tenerle, probabilmente andrò all’inferno e si scioglierebbero comunque.”
Nel 2001, Nancy lasciò definitivamente l’Australia per trasferirsi a Londra. Divenne residente allo Stafford Hotel vicino a Piccadilly, un tempo club delle forze britanniche e americane durante la guerra. Qui, trascorreva le mattine sorseggiando gin tonic e raccontando storie di guerra. Nel 2003, scelse di trasferirsi alla Royal Star and Garter Home for Disabled Ex-Service Men and Women a Richmond, Londra, dove rimase fino alla sua morte, avvenuta il 7 agosto 2011 all’età di 98 anni. Conformemente ai suoi desideri, le sue ceneri furono sparse nei boschi circostanti il Château de Fragne vicino a Montluçon, dove aveva operato con i maquis nel 1944.
Eredità di una eroina
La vita di Nancy Wake rimane un esempio luminoso di coraggio e determinazione. La sua capacità di affrontare l’oppressione con audacia e intelligenza continua a ispirare generazioni. La “topolina bianca” non solo beffò i nazisti, ma lasciò un’eredità indelebile nella storia della resistenza e nella lotta per la libertà.
Il potere di una donna
Nancy Wake dimostrò che una donna, armata di determinazione e coraggio, può affrontare le avversità più oscure e riscrivere il corso della storia. La sua vita incarna la forza intrinseca che ogni donna possiede, ricordandoci che il genere non definisce il valore o la capacità di un individuo. Come disse lei stessa: “Ognuno di noi ha un fuoco nel cuore per qualcosa. È nostro obiettivo nella vita trovarlo e mantenerlo acceso.” Nancy Wake non solo trovò quel fuoco, ma lo alimentò fino a illuminare il cammino verso la libertà per molti.
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