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Senza veli sulla lingua

Intervista a Ebla Ahmed e il progetto dell'impresa sociale Freedom Power che affianca "Senza veli sullla lingua"

by Veronica Aceti
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Freedom power , cucire il futuro: quando il lavoro diventa libertà

L’impresa sociale Freedom Power è stata invece fondata nel 2024. Freedom Power aiuta Senza Veli Sulla Lingua a creare percorsi di inclusione lavorativa e a migliorare le condizioni socio-economiche delle donne in difficoltà. La vera libertà infatti è anche l’indipendenza economica e molte donne non denunciano non perché non hanno il coraggio di farlo ma perché non sanno come andare avanti.Bisogna considerare che molte di loro hanno sempre lavorato solo in casa, a disposizione del marito o del compagno. L’obiettivo di Freedom Power è insegnare alle donne un lavoro. Uno dei progetti pilota dell’impresa è stata la sartoria sociale. Abbiamo affiancato a donne di Senza Veli Sulla Lingua delle sarte esperte

abito cucito dalle sarte "Senza veli sulla lingua"

Abito cucito dalle sarte “Senza veli sulla lingua”

che hanno insegnato loro a cucire. Ci sono in programma altri corsi per l’empowerment femminile anche per uscire dallo stereotipo delle «donne sarte». Tra questi, lezioni di informatica, tecniche di ricerca di lavoro online, o per potenziare una lingua straniera. Freedom Power è stata audita a Roma presso la Commissione Lavoro. L’associazione Senza Veli Sulla Lingua e l’impresa sociale appoggiano infatti la proposta di legge relativa all’inclusione delle donne vittime di violenza domestica tra le categorie protette (art. 18), nonché sgravi contributivi per le imprese che le assumono. Riprendere o iniziare a lavorare significa infatti «ritrovare l’autostima e la dignità, diventare indipendenti e rialzarsi, dando un esempio anche ai propri figli.

Ebla Ahmed risponde

Molte delle donne coinvolte raccontano che i corsi di formazione sono stati un punto di svolta. In che modo imparare un mestiere ha acceso in loro una luce nuova, dopo un periodo buio fatto di violenza e solitudine?

ebla ahmed ph ig

Ebla ahmed ph ig

Le donne che si rivolgono a noi, sono molte di loro donne che sono state private della loro libertà, dei propri amici e annullate della propria autostima, subendo sia violenza psicologica che violenza fisica. Hanno vissuto anni di solitudine e dolore.
I nostri corsi di formazione sono per loro un respiro di “aria fresca”, oltre un impegno vero e proprio a imparare un lavoro che possa dare loro una speranza di futuro.
Durante i corsi di formazione si avverte proprio il loro interesse a imparare e le loro domande confermano il loro interesse a imparare qualcosa che per anni le è stato impedito.
Quasi tutte dicono le stesse parole: “Sono nata di nuovo”.

La formazione non è solo tecnica, ma anche emotiva e relazionale. Che tipo di cambiamenti avete visto nel volto, nello sguardo, nella postura di queste donne durante il percorso formativo?
Per le donne vittime di violenza, i corsi di formazione sono il primo passo verso la libertà. Oltre ad imparare tecniche per un lavoro, incontrano altre donne che hanno subito più o meno la stessa violenza, quindi non si sentono in imbarazzo, si sentono capite e non giudicate.
Si sentono più forti, perché non sono più da sole.
La loro nuova forza si avverte anche dal loro nuovo aspetto fisico (anche con un rossetto sulle labbra e un vestito nuovo).

Ci può raccontare un momento in cui ha capito che una donna stava uscendo davvero dal tunnel, magari proprio grazie a una lezione, un gesto, una nuova competenza appresa?
Si avverte che una donna sta percorrendo l’uscita dal tunnel della violenza, quando comincia a confrontarsi con le altre donne per le violenze subite, simili o uguali.
E quando ne parla, il suo corpo è diritto, e i suoi occhi guardano negli occhi l’altra donna. Testa alta e occhi non più bassi.
È dal linguaggio del corpo che noi capiamo il messaggio di cambiamento, e cioè che la donna sta acquisendo sicurezza e forza.

Quanto conta, secondo lei, dare a una donna non solo un lavoro, ma prima ancora gli strumenti per sentirsi all’altezza, capace, degna? E quanto questo passaggio formativo aiuta a spezzare il legame tossico con il passato?
L’indipendenza economica e finanziaria è fondamentale per tutte le donne, soprattutto le più vulnerabili.
E per questo abbiamo dato anche il nostro contributo in tal senso in un Convegno a Prato sulla violenza economica, “Conoscerci per Proteggersi”, promosso dal Notariato italiano in collaborazione con la Banca d’Italia.

Convegno "Conoscersi per proteggersi"

Convegno “Conoscersi per proteggersi” Ph Ig

I primi strumenti che comunque noi mettiamo subito a disposizione per una vittima di violenza sono il percorso psicologico affiancato dai nostri legali civilisti e penalisti.
Le donne si devono sentire immediatamente tutelate sia legalmente che psicologicamente, affinché acquisiscano sicurezza e autostima.
Partendo da qui prendono consapevolezza e spezzano le catene che le vincolano a un passato tossico di violenza.
Da questo momento in poi le coinvolgiamo con i corsi di formazione per darle la sicurezza finale di svoltare pagina e aprirsi a nuova vita.

A cura di Veronica Aceti Leggi anche:   ti va di avere paura insieme 

per info scrivi a : libri@donnanews.net

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